IL «TRADIMENTO» ITALIANO: 1915. STORIA DI UN FALSO MITO

LA LINEA DELLA MEMORIA
LA LINEA DELLA MEMORIA
42.5 هزار بار بازدید - 8 ماه پیش - Nel 1915, l'entrata in guerra
Nel 1915, l'entrata in guerra del nostro Paese al fianco dell'Intesa, ha comportato per l'Italia l'accusa  - tra virgolette - di tradimento, per avere voltato le spalle all'alleanza con Germania ed Austria-Ungheria. Ma questa accusa - da un punto di vista storico - regge oppure no. Nel video di oggi cerchereno di capire come andarono i fatti. Dunque, nel 1915, l'Italia tradì l'allenza con Germania ed Austria-Ungheria? Fin dal 1882 il nostro Paese era legato alla Germania e all'Austria-Ungheria dalla Triplice Alleanza.  
L'accordo, che sarebbe scaduto l'8 luglio 1914, era stato addirittura rinnovato in anticipo il 5 dicembre 1912.  Si trattava senza dubbio di una alleanza innaturale, almeno per ciò che riguardava i rapporti fra il Bel paese e l'impero asburgico.  Evidenti ragioni storiche, legate al processo di riscatto e di unificazione della Penisola,  rendevano problematica la convivenza tra Vienna e Roma. L'Austria- Ungheria continuava inoltre a controllare territori e polazioni  la cui italianità era indiscutibile.  
Tutto questo aveva dato vita a spinte irredentistiche sempre più potenti. L'antipatia italiana nei confronti dell'impero asburgico era ampiamente ricambiata a Vienna.  Valga per tutti l'esempio offerto dal capo di stato maggiore dell'Imperial regio esercito Franz Conrad von Hötzendorf, il quale,
a più riprese, aveva proposto piani di attacco contro il nostro Paese, con l'intento di chiudere la partita una volta per tutte. Il più singolare di tali piani sarebbe dovuto scattare all'indomani del terremoto che colpì la città di Messina nel 1908.  Le pulsioni belliciste di Conrad, condivise da larga parte dell'apparato militare austriaco erano ben note a Roma e  le conseguenze si possono facilmente immaginare. Tra Italia e Germania invece non sussisteva alcun serio motivo di attrito. Berlino anzi godeva di grande credito nella Penisola. Gli interessi della potente economia tedesca si ramificavano anche  nel nostro Paese e notevole era l'impegno del lavoro italiano in Germania. Fra le due nazioni esisteva insomma
un vivace interscambio e, presso gli ambienti militari italiani, si guardava con ammirazione alla potenza dell'esercito del Kaiser Guglielmo II.  Era comunque inevitabile che, nelle dinamiche della Triplice Alleanza, l'Italia finisse per recitare  il classico ruolo del convitato di pietra. Considerata sempre dalle altre due contraenti del patto un alleato di secondo piano,
nulla avrebbe potuto fare per controbilanciare la forza e l'esclusività del rapporto che legava fra loro i due partner di lingua e cultura germanica.  
Ma allora da dove nasce Il falso mito del "tradimento" italiano?
8 ماه پیش در تاریخ 1402/09/23 منتشر شده است.
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