Verdi - Madre, pietosa vergine (La forza del destino) - Astrea Amaduzzi, live in Milan 2024
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2 ماه پیش
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Nell'ambito del Festival Internazionale 'itinerante'
Nell'ambito del Festival Internazionale 'itinerante' di Belcanto Italiano, il soprano Astrea Amaduzzi ha interpretato "Son giunta, grazie o Dio...Madre, pietosa Vergine...Deh, non m'abbandonar", da "La forza del destino" di Verdi.
Live in Milano, 27 aprile 2024 - Chiesa di San Silvestro, sui Navigli - Mattia Peli, pianoforte - Massimo Garrone, tenore
Nel "Journal de St-Pétersbourg" apparvero lunghissime presentazioni e altrettanto accurate recensioni, dalle quali risultava che Verdi si sarebbe rifatto ai princìpi del teatro di Hugo, al predominio del "contrasto", unica formula per esaltare, come voleva Hugo, il "bello".
Nella "Forza del destino" la "ricchezza della fantasia" si univa alla coscienziosa elaborazione (con opportuni riecheggiamenti da Meyerbeer a Donizetti) e insieme avevano dato senza dubbio il dramma migliore dell'operista italiano:
"Il compositore ha voluto che in tutta la sua opera si sentisse mugghiare il respiro possente del destino. Esso romba attraverso l'ispirazione e si sente la sua gran voce riecheggiare come una minaccia sospesa. E' una melodia breve e cupa; spande la sua sonorità in modo che fa trasalire l'emozione simile a quella che potrebbe causare l'ombra gettata dalle ali dell'angelo nero d'Oriente che aspetta alla soglia dell'eternità."
(da: Gustavo Marchesi - "GIUSEPPE VERDI, l'uomo, il genio, l'artista" - Gli Dei della Musica, I.M.I. - International Music of Italy, 1981)
https://www.milanopost.info/2024/04/2...
https://cronacamilano.it/milano-event...
https://quindicinews.it/2024/04/26/ai...
https://www.24orenews.it/eventi/music...
Live in Milano, 27 aprile 2024 - Chiesa di San Silvestro, sui Navigli - Mattia Peli, pianoforte - Massimo Garrone, tenore
Nel "Journal de St-Pétersbourg" apparvero lunghissime presentazioni e altrettanto accurate recensioni, dalle quali risultava che Verdi si sarebbe rifatto ai princìpi del teatro di Hugo, al predominio del "contrasto", unica formula per esaltare, come voleva Hugo, il "bello".
Nella "Forza del destino" la "ricchezza della fantasia" si univa alla coscienziosa elaborazione (con opportuni riecheggiamenti da Meyerbeer a Donizetti) e insieme avevano dato senza dubbio il dramma migliore dell'operista italiano:
"Il compositore ha voluto che in tutta la sua opera si sentisse mugghiare il respiro possente del destino. Esso romba attraverso l'ispirazione e si sente la sua gran voce riecheggiare come una minaccia sospesa. E' una melodia breve e cupa; spande la sua sonorità in modo che fa trasalire l'emozione simile a quella che potrebbe causare l'ombra gettata dalle ali dell'angelo nero d'Oriente che aspetta alla soglia dell'eternità."
(da: Gustavo Marchesi - "GIUSEPPE VERDI, l'uomo, il genio, l'artista" - Gli Dei della Musica, I.M.I. - International Music of Italy, 1981)
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2 ماه پیش
در تاریخ 1403/02/20 منتشر شده
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