Alla scoperta della Cattedrale di San Sabino

Giuseppe Ricchizzi
Giuseppe Ricchizzi
948 بار بازدید - 10 سال پیش - L'ISCRIZIONE Nella Cattedrale San Sabino
L'ISCRIZIONE

Nella Cattedrale San Sabino il simbolo della Chiesa canosina, che risplende nel tempo, è il seggio episcopale, posto oggi al centro dell’abside, dove all’inizio del novecento era situato l’altare marmoreo del ‘700 dedicato a san Sabino. Questa sedia vescovile risale al secolo XI e, come riporta l’iscrizione sul lato esterno della spalliera laterale di destra (verso chi guarda), fu commissionata dall’arcivescovo Ursone, in carica nel periodo 1078-1080.

L’esecutore dell’opera fu Romoaldo., Altri tre seggi episcopali di stile analogo si ritrovano a S. Maria di Siponto, a Monte S. Angelo (dello stesso autore) , a S. Nicola di Bari. La nostra lettura di storia, di arte e di fede vuole soffermarsi sulla iscrizione in latino del seggio episcopale, antica fra le preziose epigrafi marmoree dalla Cattedrale San Sabino.

Il latino medioevale dell’iscrizione.
Si tratta di un latino in evoluzione, di un latino medioevale in cui è frequente la sincope letteraria , cioè la contrazione di una sillaba o di un gruppo di lettere, contrassegnata da un trattino posto al disopra.
In questo latino medioevale si riscontra anche l’uso della semplice lettera “e” al posto del dittongo classico “ae”, come pure l’omissione di alcune desinenze in parole come “eterna cathedra” al posto di “eterna(m) cathedra(m)”.
Si riscontrano infatti alcune analogie di sincope letteraria e di lettere arcaiche, come la “Q” e la “D”, accostando questa iscrizione all’epigrafe antica della “dedicazione della Basilica a San Sabino” del M C II.

Con l’indicazione preziosa di don Felice Bacco ci siamo rivolti alla illuminata competenza di padre Gerardo Cioffari, storico della Basilica di San Nicola di Bari, che ha provveduto alla interpretazione del testo:: a lui esprimiamo il nostro ringraziamento e il nostro vivo apprezzamento.

L’iscrizione della cattedra di Ursone, come riporta padre Cioffari, risponde molto al contesto di riforma morale (la Riforma Gregoriana) dell’XI secolo, analogamente all’invito all’umiltà iscritto sul gradino superiore dell’altare maggiore di S. Nicola a Bari.
Nel caso di Canosa il committente della Cattedra è conscio dell’autorità di colui che si siederà su di essa e lo invita perciò ad essere un autentico portatore di valori, non solo da comunicare agli altri, ma da viverli prima di tutto in sé stesso. In tal modo l’onore ricevuto sulla terra (con la cattedra), avrà un riscontro anche in cielo, nella vita eterna.
La preghiera è quindi indirizzata ai Vescovi che celebrano la S. Messa, esortandoli ad essere luce per i fedeli.
L’augurio di santità per i presuli, trova riscontro, nel “dies natalis” del 9 febbraio, nella santità del Vescovo Sabino, che seduto sul seggio episcopale, come lo raffigura la preziosa tela del XVII° secolo, ha guidato la Chiesa con valori ed opere fino a conseguire la “cattedra eterna” della santità in cielo.

(stylus magistri ) maestro Peppino Di Nunno
10 سال پیش در تاریخ 1393/10/14 منتشر شده است.
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