Commemorazione Martiri di Pogallo 1987

ANPI Verbania
ANPI Verbania
195 بار بازدید - 4 سال پیش - Questo articolo nasce dalla sincera
Questo articolo nasce dalla sincera commozione che suscita ogni volta ripercorrere l'antico sentiero che da Cicogna conduce a Pogallo nel ricordo di quei giovani che vennero fucilati su questi prati il 18 giugno 1944. Il capitano Mario Muneghina, nato a Cuneo nel 1900, appartenente alla divisione autonoma "Valdossola" riporta alla memoria ciò che accadde nel lontano giugno del 1944: «le divisioni naziste e le legioni fasciste dopo aver bloccato tutto il traffico lacustre, ferroviario e stradale nella zona compresa nel quadrilatero Pallanza, Masera, Valle Vigezzo, Cento Valli, dopo aver piazzato centinaia di carri armati e di autoblindo a cento metri l'uno dall'altro, lungo tutto il perimetro della zona e mentre truppe alpine manovrano per occupare i passi del confine svizzero, attaccano da ogni lato i 400 partigiani».In quel quadrilatero attorno cui si assediano oltre diciassettemila nazifascisti armati fino ai denti, ci sono «i falchi della Val Grande, gli audaci della Marona e della Zeda di cui i presidi tedeschi e fascisti della sponda piemontese del Lago Maggiore hanno già provato il mordente.
Oggi sul luogo dell’eccidio è presente una lapide, solo pochi hanno un nome e una fotografia, molti solo una scritta di sei lettere: ignoto. Non sappiamo chi fossero, ma sappiamo cosa li spinse a combattere su queste montagne; sappiamo che in un mattino di inizio estate, con il fieno alto che profumava l’aria, i loro sogni furono infranti e i loro ideali raccolti da altri”  
I caduti:
7 ignoti
Bruno Cerutti
Carlo Rocca
Celestino Nicolò
Elio Maggioni
Fausto Colombo
Giacomo Crippa
Italo Demari
Ives Garlando
Leonardo Griffino
Luigi Novati
Mario Gavitelli
Se avete voglia di conoscere una parte importante del nostro passato esplorate le montagne dove persero la vita i partigiani.  Questo è quello che mi sento di consigliarvi. La Val Grande; landa aspra e spesso inospitale, alpeggi "della fame" con la vegetazione che sembra voglia occultare ogni cosa, dove è facile (e quasi piacevole) smarrirsi; giungla a due passi da casa con i suoi sterminati silenzi sparsi tra le pietre, l'acqua ed il cielo narra la storia di tutti noi. Fermatevi a guardare e ad ascoltare, a contemplare il suo arcaico respiro. Ricordiamo inoltre che attorno alla fine dell' Ottocento in questo alpeggio (denominato in seguito "piccola capitale del legno") era presente una vera e propria popolazione; Carlo Sutermeister (profondo amante della zona, ed imprenditore arguto molto attento nei confronti delle esigenze della comunità) con spirito pionieristico realizzò infatti un'impresa per il taglio del legname di cui la valle era ricca. Vi erano una scuola, un centro medico, telefono, teleferica ed una stazione di polizia (la prigione era ricavata da una stalla confinante) e le case erano rifornite di energia elettrica. Si faceva pane, burro e formaggio, c'erano galline, vacche e pecore, canzoni feste e vino. Ciò che resta oggi lo potrete contemplare con i vostri occhi...
4 سال پیش در تاریخ 1399/03/17 منتشر شده است.
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