5 COSE da SAPERE (o forse no) sul NUCLEARE

Perché il nucleare fa così tanta paura? Che cosa, nel profondo della cultura popolare, spinge così tanto ad aver timore del nucleare?
Benvenuti su Ingegneria Italia, oggi cercheremo di dare una risposta a questi quesiti, risponderemo ad alcuni dei luoghi comuni più diffusi, e magari cercheremo anche di capire perché in realtà il nucleare potrebbe essere un’opzione valida per la produzione di energia.
1. Al top dei “problemi” che molti si pongono sul nucleare troneggia la questione
“uranio=pericolo”, in quanto questo, essendo il carburante che alimenta le centrali, ne
verrebbe usato tantissimo e non sapremmo come smaltirlo;
E partiamo subito con i numeri, a differenza di quello che potremmo vedere nei “Simpson” o nei film hollywoodiani, il nucleare utilizza, come combustibile, uranio solido, compresso in piccoli pellet che è stoccato in contenitori di metallo perfettamente sigillati, e un singolo pellet (grande quanto una gomma per cancellare) produce una quantità di energia pari a 5181.60 m3 di gas, 564.03 l di petrolio, o se vogliamo 1 tonnellata di carbone

2. E per quanto riguarda i rifiuti? Beh anche questo è un punto molto discusso e “caldo” tra i debunker del nucleare, secondo il NEI, Nuclear Energy Institute, “dopo oltre 7.000
spedizioni di combustibile usato dall'industria nucleare mondiale dal 1970, non ci sono state perdite di materiale radioattivo o lesioni personali, in nessuno stato e in nessun caso” Inoltre, se consideriamo l’approvvigionamento solo USA dell’energia nucleare dagli anni’50 ad oggi, in oltre 45 anni le scorie prodotte sarebbero state appena sufficienti da riempire uno stadio dalla profondità di meno di 9 metri, in proporzione, come spiegammo in un altro video, se una persona facesse uso dell’energia nucleare per tutta la sua vita naturale, produrrebbe esattamente una lattina di Coca Cola di scorie! Si avete capito bene, una lattina di scorie, che come avrete capito è estremamente basso, considerata la quantità di energia generata
3. “Le Radiazioni prodotte sono pericolose per la salute”. La risposta breve sarebbe un
conciso “no”, mentre la risposta lunga ci richiede una specificazione: le radiazioni si trovano ovunque in natura, e con questo in mente consideriamo che se una persona rimanesse per 365 giorni in continuazione immediatamente vicino a una centrale nucleare sarebbe esposto a una quantità come 1 millirem aggiuntivo rispetto al quantitativo “standard” che si riceve da telefoni, batterie e così via; per farci capire meglio: una normale radiografia medica ci espone a qualcosa come 4 millirem, mentre la persona media in occidente in un anno si espone a circa 620 millirem.
Consideriamo anche un’altra prospettiva: parlando di Sv (sievert) si stima come un possibile rischio radiologico (stando all’assunzione più comune) si attesta intorno ai 0.2 Sv.
Ma approfondiamo la questione!
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