Villanacci - Istopatologia della Malattia Celiaca (AIC Associazione Italiana Celiachia, 2009)
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12 سال پیش
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Istopatologia della Malattia CeliacaDr VINCENZO
Istopatologia della Malattia Celiaca
Dr VINCENZO VILLANACCI, 2° Servizio di Anatomia Patologica Spedali Civili Brescia.
La malattia celiaca (CD) ha un ampio spettro di manifestazioni cliniche e viene diagnosticata con sempre maggiore frequenza anche in pazienti nella 4°e 5° decade di vita.
La diagnosi di CD viene confermata dalla combinazione di elementi clinici, sierologici e morfologici associati ad una risposta alla dieta priva di glutine. Il gold standard per la diagnosi rimane la valutazione istologica della biopsia duodenale. Nella pratica routinaria la diagnosi istologica è basata su un corretto orientamento delle biopsie ( un minimo di 4 biopsie, 2 nel duodeno distale e 2 nel prossimale ) e sulla classificazione di Marsh modificata da Oberhuber nonché sulla nuova proposta classificativa di semplificazione (Corazza-Villanacci). La valutazione istopatologica, soprattutto nelle lesioni iniziali, è strettamente correlata ad una precisa conta del numero dei linfociti intraepiteliali nell'epitelio di rivestimento superficiale favorito da una valutazione
immunoistochimica con anticorpi specifici anti T linfociti ( CD3). Il ruolo del patologo è quello di fornire al gastroenterologo una precisa valutazione della situazione della mucosa duodenale in modo da permettergli
una diagnosi finale alla luce anche dei dati clinici e bio - umorali. Il patologo, inoltre, svolge un ruolo importante nella diagnosi di alcune complicanze della malattia quali la Sprue refrattaria, la Sprue collagenosica, la Digiuno Ileite Ulcerativa ed il linfoma T intestinale nonché nella diagnosi differenziale con Enteropatie Autoimmuni, Sprue Tropicale, Immunodeficienza Comune Variabile, Enteriti Infettive e Intolleranza Alimentare.
Dr VINCENZO VILLANACCI, 2° Servizio di Anatomia Patologica Spedali Civili Brescia.
La malattia celiaca (CD) ha un ampio spettro di manifestazioni cliniche e viene diagnosticata con sempre maggiore frequenza anche in pazienti nella 4°e 5° decade di vita.
La diagnosi di CD viene confermata dalla combinazione di elementi clinici, sierologici e morfologici associati ad una risposta alla dieta priva di glutine. Il gold standard per la diagnosi rimane la valutazione istologica della biopsia duodenale. Nella pratica routinaria la diagnosi istologica è basata su un corretto orientamento delle biopsie ( un minimo di 4 biopsie, 2 nel duodeno distale e 2 nel prossimale ) e sulla classificazione di Marsh modificata da Oberhuber nonché sulla nuova proposta classificativa di semplificazione (Corazza-Villanacci). La valutazione istopatologica, soprattutto nelle lesioni iniziali, è strettamente correlata ad una precisa conta del numero dei linfociti intraepiteliali nell'epitelio di rivestimento superficiale favorito da una valutazione
immunoistochimica con anticorpi specifici anti T linfociti ( CD3). Il ruolo del patologo è quello di fornire al gastroenterologo una precisa valutazione della situazione della mucosa duodenale in modo da permettergli
una diagnosi finale alla luce anche dei dati clinici e bio - umorali. Il patologo, inoltre, svolge un ruolo importante nella diagnosi di alcune complicanze della malattia quali la Sprue refrattaria, la Sprue collagenosica, la Digiuno Ileite Ulcerativa ed il linfoma T intestinale nonché nella diagnosi differenziale con Enteropatie Autoimmuni, Sprue Tropicale, Immunodeficienza Comune Variabile, Enteriti Infettive e Intolleranza Alimentare.
12 سال پیش
در تاریخ 1391/02/15 منتشر شده
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