Telmo Pievani a Science for Peace: L'ignoranza non è l’assenza di conoscenza, ma il rifiuto

Fondazione Veronesi
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26.6 هزار بار بازدید - 5 سال پیش - Karl Popper, filosofo ed epistemologo
Karl Popper, filosofo ed epistemologo austriaco naturalizzato britannico, sull’ignoranza aveva le idee molto chiare. “La vera ignoranza non è l’assenza di conoscenza, ma il fatto di rifiutarsi di acquisire tale conoscenza” è una delle sue frasi più famose. Ed è proprio partendo da questo concetto di ignoranza che si svilupperà l’intervento di Telmo Pievani, filosofo e storico della biologia, professore di Filosofia delle scienze biologiche presso l’Università degli studi di Padova.

Anche se può sembrare paradossale, il termine “ignoranza” non per forza deve essere inteso in senso negativo. L’ignoranza “buona” infatti è quell’ignoranza tipica della scienza. E’ un’ignoranza generativa. Lo scienziato possiede tutti quegli strumenti per sapere di “sapere poco”, è consapevole di ciò che non conosce. Attraverso la ricerca e il metodo scientifico però questa ignoranza si riduce sempre di più ed è dunque foriera di buona conoscenza. Al contrario quella “cattiva” è quell’ignoranza tipica delle ideologie, di chi pensa di sapere tutto, di chi ha certezze ed è dogmatico. In questo senso il mondo del web è particolarmente ricco di questa ignoranza. L’ignoranza cattiva è tipica di chi si chiude nelle proprie “bolle”, di chi cerca il confirmation bias, quel fenomeno cognitivo per cui si tende a muoversi entro un ambito delimitato dalle proprie convinzioni acquisite.

Spesso, in ambito scientifico, si fa ricorso a un approccio comunicativo che deriva dall’eccesso di ottimismo scientifico del passato e che, secondo me, non solo non funziona ma è addirittura controproducente. È sbagliato un approccio unidirezionale alla divulgazione. A mio parere esistono due regole d’oro per fare una buona divulgazione. La prima è di metodo: occorre raccontare la genesi delle idee che hanno portato alla scoperta. Rendere umano e dinamico il percorso seguito. La seconda è l’approccio: occorre portare il nostro interlocutore verso di noi. Cambiare il linguaggio. Narrare. Rendere dunque la scienza più partecipativa.

Tra l’essere paternalisti e autocelebrativi, da una parte, e invece coinvolgere il tuo interlocutore nelle tue conoscenze dall’altra, passa la differenza fondamentale tra la cattiva e la buona comunicazione della scienza. Il tutto tenendo conto che il pubblico non è una massa di ignoranti da educare, ma un insieme di persone con interessi, aspettative, opinioni e idee che non possono essere ignorate. Molti scienziati purtroppo sottovalutano ancora questi aspetti della comunicazione.

2019 - 11a edizione Science for Peace: Il fascino pericoloso dell'ignoranza
Telmo Pievani, Professore di Filosofia delle Scienze Biologiche, Università degli Studi di Padova
5 سال پیش در تاریخ 1398/09/01 منتشر شده است.
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