Il Volto Santo di Manoppello spiegato da P. Germano

Antonio Teseo
Antonio Teseo
52.3 هزار بار بازدید - 15 سال پیش - Secondo i miei studi, il
Secondo i miei studi, il Volto Santo di Manoppello, la S. Sindone di Torino e l'asciugatoio di Oviedo possono veramente essere le reliquie di Gesù.
Tutti e tre i reperti sacri, visti al microscopio elettronico, presentano una torcitura oraria delle fibrille dei fili, il che fa pensare ad una loro antica provenienza dall'area siro-palestinese.
Poiché nostro Signore fu condannato a morte (per il sommo sacerdote Càifa l'accusa richiesta al prefetto Ponzio Pilato affinché ordinasse l'esecuzione era di blasfemia) per la legge ebraica il suo corpo cadaverico non poteva rimanere esposto sulla croce per più di qualche ora perché si stava avvicinando il Shabbat, cioè il giorno sacro per i giudei in cui tutti dovevano esimersi dal lavoro. Sempre per tale legge, Gesù era considerato uno scandalo (Dt. 21, 22-23) pertanto il suo volto esanime non poteva essere visto (Is. 53, 3) e nemmeno una sua sola goccia di sangue (ritenuto simbolo di vita) poteva essere assorbita dal suolo sacro.
Prima di morire, il viso agonizzante del Signore fu allora deterso dal sangue con un asciugatoio di lino "reperto sacro di Oviedo" e allo stesso tempo il suo capo fu avvolto dallo stesso come a formare un cappuccio, attaccato con un laccio al collo, per non fare scolare il sangue dalla pelle.
Il cadavere, calato così dalla croce, doveva essere gettato dentro una fossa comune insieme ai legni del supplizio, ma ciò non avvenne perché al Salvatore fu concessa una degna sepoltura giudaica per l'interessamento di Giuseppe d'Arimatea, uomo ricco e autorevole membro del Sinedrio ma anche discepolo di Gesù, il quale aveva richiesto e ottenuto da Pilato, di nascosto ai giudei, un'apposita autorizzazione.
Chi si occupò della sepoltura, sfilò allora prima l'ipotetico asciugatoio e, senza poter assolutamente vedere il volto di Gesù nel rispetto della legge, pose celermente sul suo capo un pulito e finissimo sudario di bisso per coprirlo nuovamente (Gv. 20, 6-7)  "Volto Santo di Manoppello"; per finire, avvolse tutto il corpo con una lunga sindone (Mc. 15, 45-46) facendola passare per la sua metà sopra la testa dopo che questa era stata intrisa di aromi.
Nel terzo giorno dalla morte del Signore, la luce del volto di Cristo assieme alla luce di Dio Padre filtrò il sudario di Manoppello e ivi impresse olograficamente la sua sembianza: "sfigurata", perché relativa alla Passione del Figlio dell'Uomo risorta dai morti; "trasfigurata", dovuta alla trasformazione dell'aspetto del Figlio dell'Uomo risorto dai morti a volto glorioso del Re dei Giudei, ossia, da essere terreno risorto dai morti a essere spirituale e divino accolto nella casa del Padre per vivere in eterno nel regno dei cieli (Is. 52, 13-15).
Una definizione dei caratteri somatici di quell'aspetto che si sarebbe vista in trasparenza dal sudario del velo di Manoppello, nell'attimo in cui la luce partita dal volto di Cristo si era sprigionata illuminando anche la tomba, si andò ad impressionare per riflesso e per proiezione ortogonale sul lino di Torino per mezzo del sangue della Passione; tuttavia il liquido ematico sulla Sindone subì nel tempo un processo chimico di ossidazione e disidratazione (mutando anche nel colore da rosso a giallo paglierino) ma rimanendo indelebile solo sulle fibrille più superficiali dei fili sotto forma di biopolimeri polisaccaridi (Gv. 20, 7-8).

La sembianza della luce del risorto, con i caratteri imbrattati del sangue della Passione che s'impressionò sulla S. Sindone, la si può vedere in una mia ricostruzione grafica pubblicata nel video: "Sindone di Torino e Volto Santo di Manoppello: studio scientifico".
Questo è il link:
Sindone di Torino e Volto Santo di Ma...
Per ulteriori approfondimenti si possono consultare i miei blog gratuiti senza scopi di lucro:
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15 سال پیش در تاریخ 1388/02/02 منتشر شده است.
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